La Sessione federale dei giovani chiede al Consiglio federale di presentare in modo sistematico richieste introduttive di istanza alla Corte internazionale di giustizia (CIG) nei casi di apparenti violazioni del diritto internazionale umanitario, della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio o del divieto dell’uso della forza.
Abbiamo un problema: da diversi anni, a causa della situazione geopolitica mondiale tesa e della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, si è formata nella mente delle persone un’immagine distorta della neutralità. Questo è dovuto, da un lato, all’imposizione di sanzioni contro la Russia, ma anche, dall’altro, alla mancanza di una presa di posizione sul genocidio nella Striscia di Gaza. La definizione e il significato personale di questo concetto sono spesso associati a forti emozioni. Per questo siamo convinti che non si debba più affrontare le questioni con due pesi e due misure, ma che occorra adottare una posizione o una linea chiara di fronte a tali eventi. Una linea politica e umanitaria coerente può significare non restare a guardare di fronte a un genocidio, ai crimini contro l’umanità, alla guerra o ai conflitti armati ingiusti o illegali. In modo concreto, ciò significa offrire a tutte le parti la possibilità di essere trattate su un piano di parità e di portare in giudizio, attraverso una terza via, i presunti autori di violazioni del diritto e di crimini. In questo caso, la terza via è rappresentata dalla Corte internazionale di giustizia. Questo approccio è pienamente in linea con la tradizione umanitaria e neutrale della Svizzera. Considerando in particolare la situazione mondiale tesa, è assolutamente necessario che una parte neutrale e indipendente come la Svizzera svolga un ruolo di vigilanza. L’idea che sosteniamo con questa petizione è che tutte le violazioni del diritto internazionale umanitario, gli obblighi relativi alla prevenzione del genocidio e il divieto di ignorare o non applicare il diritto internazionale e i suoi strumenti in caso di violazione, siano da considerare equivalenti. In questo contesto, il ruolo dello Stato è determinato dal diritto internazionale, in particolare dall’articolo 40, paragrafo 1, dello Statuto della Corte internazionale di giustizia, che permette agli Stati, in caso di disaccordo sull’applicazione o sull’attuazione del diritto internazionale, di intentare un’azione contro chi è sospettato di aver violato le convenzioni sopra menzionate.
| Nessun allegato depositato. |
È concluso il controllo da parte del forum? No