Finanziamento dell’AVS
Per garantire il finanziamento dell’AVS mantenendo il livello delle prestazioni, la Sessione dei giovani 2017 chiede che il prossimo progetto di legge tratti i seguenti punti:
Flessibilizzazione dell’età pensionabile: l’età di riferimento resterebbe 65 anni, con la possibilità di andare in pensione tra 60 e 65 anni con una rendita ridotta.
I lavoratori che continuano a esercitare l’attività lucrativa dopo l’età di riferimento, riceverebbero la rendita solo se è inferiore al reddito, paragonando reddito e rendita.
L’età di riferimento per la pensione delle donne salirebbe da 64 a 65 anni.
Le piste di finanziamento proposte sono un aumento dei contributi salariali di 0,3 punti, ripartito in parti uguali tra datore di lavoro e dipendente, un rialzo dell’IVA normale di 0,5 punti per arrivare a un tasso dell’8,2%, da destinare essenzialmente all’AVS.
L’invecchiamento demografico e l’aumento della speranza di vita in Svizzera richiedono una riflessione sul finanziamento dell’assicurazione vecchiaia e superstiti. In seguito al rifiuto della riforma Previdenza per la vecchiaia 2020, il finanziamento è compromesso. Si impone quindi l’obbligo di trovare nuovi mezzi per colmare la lacuna di ricavi, affinché ognuno sia in grado di soddisfare i propri bisogni esistenziali. La flessibilizzazione dell’età pensionabile permette a ognuno di continuare a lavorare se lo desidera ed è in grado di farlo.
In questo caso il lavoratore riceverebbe solo una parte dell’AVS, in funzione del suo reddito e solo se il suo reddito è inferiore alla rendita massima AVS. Bisogna quindi includere una flessibilizzazione dell’età pensionabile a partire da 60 anni. L’aumento dell’età pensionabile per le donne è un passo verso la parità dei generi. Le altre piste di finanziamento proposte consentono un aumento delle entrate per l’AVS senza pregiudicare sensibilmente il potere di acquisto dei cittadini.
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