L'Assemblea federale emana una legge che uniforma la procedura di naturalizzazione a livello cantonale e comunale. La Confederazione deve vigilare sui Cantoni e i Comuni e garantire l'obiettività delle procedure.
In Svizzera la procedura di naturalizzazione è articolata su tre livelli. La competenza spetta infatti ai Comuni, ai Cantoni e alla Confederazione. Ciò provoca grandi differenze nella prassi. I test di naturalizzazione sono concepiti in modo diverso e, a seconda del Comune, richiedono conoscenze differenti (noi chiediamo un test di naturalizzazione unitario, che riguardi almeno per due terzi il sistema politico svizzero; un terzo rientra nella competenza comunale). Oggi la valutazione dei colloqui di naturalizzazione viene svolta in parte da persone attive nella politica e, di conseguenza, può condurre a decisioni disuguali (noi chiediamo che la valutazione sia svolta da persone indipendenti in base a un elenco di domande predefinito). Anche il periodo di residenza cantonale in anni deve essere equiparato. Anche sul piano dei costi si osserva un forte divario tra i vari Cantoni e Comuni (noi chiediamo costi unitari per la naturalizzazione). La decisione definitiva è affidata a diversi organi: l'Assemblea comunale, una commissione di naturalizzazione o l'amministrazione. Queste differenze nella procedura di naturalizzazione possono generare decisioni ingiuste e arbitrarie. Il successo della naturalizzazione viene così a dipendere dal luogo di domicilio, cosa che è in contrasto con l'idea dell'unità nazionale. In questo senso chiediamo all'Assemblea federale e al Consiglio federale di uniformare il processo di naturalizzazione sul piano cantonale e comunale, definendo la competenza decisionale ai suddetti livelli.
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